Temi e iniziative

19
NOV
lun 19 novembre 2018
Incontro #4 2018 - "Co-progettare"
16.00 - 16.15
Apertura dei lavori
16.15 - 18.15
La co-progettazione
18.15 - 18.45
La condivisione
18.45 - 19.00
Chiusura dei lavori
I progetti finali
Nella sede di HeraAmbiente a Ravenna, prima che arrivino i partecipanti del LAB, è un via vai di persone e un susseguirsi di domande. «Saranno abbastanza i post-it? Dove mettiamo le telecamere? Il fotografo è pronto?».
L’ultimo incontro del 2018 è quello dove si fa sul serio: non solo perché sarà presente l’Amministratore Delegato di Hera, Stefano Venier, ma perché i sei progetti che hanno superato le selezioni precedenti ora verranno co-progettati.
Il programma viene presentato dall’Area Manager, Cecilia Natali, in una sala che non riesce quasi a contenere tutti i presenti. Oltre ai membri di HeraLAB Ravenna, infatti, per la fase finale sono stati chiamati sia rappresentanti delle Direzioni coinvolte nei vari progetti sia rappresentanti di realtà esterne che potrebbero essere partner dei progetti. «Abbiamo voluto coinvolgere soggetti che serviranno all’ulteriore passo avanti di queste idee, cioè la loro realizzazione», inizia Cecilia. Che poi lascia subito la parola a Filippo Bocchi, Direttore Corporate Social Resposibility di Hera, che rassicura i presenti: «Non staremo chiusi qui dentro fino a stasera, ma verrete suddivisi in altre stanze per la co-progettazione». Dopo il generale sospiro di sollievo, Bocchi passa ad illustrare quello che avverrà a gennaio, quando tutti i lavori verranno inseriti in un report speciale.
Prima però bisogna averli conclusi, i lavori, e per questo il facilitatore Carlo Cici esorta tutti a iniziare la suddivisione in gruppi. Ogni partecipante è dotato di badge su cui è segnalato il primo e il secondo tavolo di lavoro cui partecipare durante il pomeriggio, che è stato suddiviso in due parti, ognuna della durata di un’ora circa. In 60 minuti i team devono compilare un cartellone in cui evidenziare l’esigenza da cui si è partiti, una breve descrizione, obiettivi, indicatori, destinatari, risorse, tempi, eventuali alternative progettuali e un titolo finale del progetto. I primi tre gruppi sono: “olii esausti vegetali”, “mettiti in rete” e “raccolta di plastica in mare”.
- Olii esausti vegetali – In sala partecipano Antonio Zampiga, che ha proposto il tema, insieme a Serena Righi, Mirella Rossi e Piera Nobili. I referenti esterni sono Giuliano dal Monte (presidente della consulta Lungo Ovest) e Sergio Frattini (vicepresidente Auser Torritoriale), insieme al rappresentante di Hera Andrea Bazzi della Direzione Ambiente. Focus della discussione: l’aumento delle colonnine e il monitoraggio dei conferimenti. «Poi dobbiamo dare un premio ai più virtuosi», puntualizza Zampiga. Il gruppo è compatto sulle fasi di lavoro da seguire, dalla mappatura al posizionamento delle colonnine. I dubbi arrivano sul titolo da dare al progetto: «Fritto misto? Partecipiamo a macchia d’olio?», alla fine vince il secondo, ridotto a “A macchia d’olio”.
- Mettiti in rete – In sala sono presenti Lisa Dradi, Vito di Chiaro, Marianna Panebarco e Danilo Verlicchi. Come referente esterno ha partecipato Raffaele Didoné (gruppo Confocommercio di Ravenna), mentre per Hera sono intervenuti Barbara Masia della Direzione Relazioni esterne), e Claudio Anzalone della Direzione Acqua. Qui il tema sono le bottiglie d’acqua da brandizzare per aumentare il consumo di acqua del rubinetto. Vito di Chiaro ne prende proprio una in mano per cercare di avere l’ispirazione, poi è Lisa Dradi a portare tutti sul lato pratico. «Quante ne vogliamo fare? Dove le vogliamo mettere?». Le idee convergono sul foglio, dove si scrivono fasi e tempistiche con i pennarelli colorati. I titoli papabili sono due: “Dal rubinetto, please!”, oppure “Sorgente di casa tua”. Starà ad Hera scegliere il migliore.
- Raccolta plastica in mare – In sala Legno Nevio Salimbeni, Attilio Rinaldi, Giovanni Gabbianelli, Giovanni Montresori, insieme a Luca Sitta della Direzione Ambiente. Come esterni, ha partecipato Oreste Casadio (presidente Lega Navale Ravenna). La discussione parte da due punti fermi «sensibilizzare ed educare», come dice Salimbeni. Casadio si dimostra subito interessato al progettonel coinvolgimento dei soggetti interessati per raccogliere i rifiuti in mare. Il titolo scelto, alla fine, è “Zero plastica in mare”.
Finito il primo round, per tutti c’è il cambio di sala e subito si inizia a parlare degli altri tre progetti: “centro del riuso”, “raccolta differenziata nella GDO” e “qui zero spreco”.
- Centro del riuso – Il gruppo è composto da Lisa Dradi, Mirella Rossi, Piera Nobili e Giovanni Montresori. Insieme a loro Andrea Bazzi della Direzione Ambiente. Dradi è convinta che, per riutilizzare i rifiuti, il coinvolgimento della scuola debba essere totale, tanto da proporre per il futuro «una bottega dove far lavorare i ragazzi». Altro punto su cui si discute è trovare una filiera del lavoro, dal ritiro al riuso. Al termine dell’ora a disposizione, il titolo scelto per l’operazione è “Piccoli robot ri-nascono”.
- Raccolta differenziata presso la GDO – Al tavolo sono presenti Vito di Chiaro, Serena Righi, Danilo Verlicchi, Attilio Rinaldi. Della Direzione Ambiente Mirko Regazzi . Come esterni è intervenuto Alessio Damiano di Coop Alleanza 3.0. Un punto subito portato all’attenzione del gruppo da di Chiaro è la sostenibilità del ritiro dai punti di raccolta. Da Coop viene sollevato il problema dei rifiuti elettronici «ci devono essere dei collegamenti sociali per incentivare il conferimento». Dopo la discussione, si deve arrivare a una proposta scritta. Si mettono i dettagli sul cartellone e si sceglie il titolo del progetto: “Consumare bene, raccogliere meglio!”.
- Qui zero spreco – In sala ci sono Antonio Zampiga, Marianna Panebarco, Nevio Salimbeni e Giovanni Gabbianelli. Di Hera sono presenti Luca Sitta della Direzione Ambiente e Barbara Masia della DirezioneRelazioni esterne). Come esterni c’è Raffaele Didonè (Gruppo confcommercio Ravenna). «Quanti ristoranti potrebbero aderire all’iniziativa della doggi bag?» è la domanda iniziale. Poi si discute anche sui possibili fornitori, sul brand da creare, su come testare l’effettivo utilizzo. Il tempo sembra volare, c’è da mettere per iscritto tutto e si decide per il titolo “Escartoz” (“avanzo”, in dialetto).
Terminate le due ore di lavoro, i partecipanti tornano tutti in sala riunioni. È il momento di presentare i progetti all’AD di Hera, che si siede e inizia a prendere appunti. Ogni gruppo, con un portavoce, espone il lavoro. Venier, alla fine, ringrazia per il contributo e sottolinea gli aspetti più significativi di ogni iniziativa . «Quest’anno abbiamo puntato tutto sul concetto di “ascoltare” per avere nuove idee direttamente dalla cittadinanza» riflette, prima di terminare con un’immagine esplicativa «conta di più un bambino che chiede alla mamma di bere l’acqua del rubinetto, rispetto a un ristoratore che la propone a tavola ai suoi clienti». Siamo ormai alle battute finali del LAB, Cecilia Natali, ancora una volta, ringrazia tutto il LAB che in questi mesi ha lavorato alla definizione delle idee e ricorda che i 7.500 euro raccolti tramite i gettoni di presenza verranno destinati metà a Letizia Onlus (che lavora nell’ambito delle disabilità minorili e non) e metà Anffass Onlus (per famiglie di disabili intellettivi e relazionali). Il lavoro è davvero finito, ora è il momento di festeggiare con una foto ricordo e un bell’aperitivo.

17
SET
lun 17 settembre 2018
Incontro #3 2018 - "Scegliere"
16.00 - 16.15
Apertura dei lavori
16.15 - 17.15
Condivisione delle idee selezionate da Hera
17.15 - 18.55
Il Piano delle Iniziative Locali di HeraLAB Ravenna - Considerazioni dei partecipanti del LAB e “sostieni la tua idea” - Votazione con il criterio della “Condivisione” Coffee Break - Risultati della valutazione, riflessioni sui progetti e prossimi passi
18.55 - 19.00
Chiusura dei lavori
Facciamo una scelta!
Passata l’estate, anche per i componenti del LAB di Ravenna è arrivato il momento di rimettersi a lavoro. Nell’incontro #3 “Scegliere”, il penultimo, vengono presentate le iniziative già valutate da Hera, che saranno poi ordinate per preferenza dal LAB. È il momento del dentro o fuori, e la partita si gioca nella sede della CNA di Ravenna. Dalla griglia devono emergere i sei progetti più votati che rientreranno nel Piano delle Iniziative Locali. La griglia di partenza stilata dall’azienda indica cinque progetti con valutazione bassa, quattro in fascia media e sei idee nella fascia alta.
I progetti che hanno ottenuto la valutazione più alta da parte dei tecnici di Hera sono:
- incentivare il recupero dell’olio esausto attraverso un processo di sensibilizzazione che coinvolga associazioni/comitati;
- intercettare beni riutilizzabili da mettere in rete con il coinvolgimento della Scuola Pescarini che ne presidia il loro recupero e la loro destinazione per finalità sociali;
- contenitori per il recupero di scarti alimentari da destinare ai ristoranti al fine di prevenire lo spreco alimentare;
- sviluppare un circuito virtuoso attraverso una collaborazione con i consorzi dei pescatori che durante le attività di pesca effettuano anche la raccolta della plastica in mare; Integrazione della raccolta differenziata di rifiuti con il posizionamento di «punti di raccolta» presso punti strategici della GDO;
- gli stabilimenti balneari sostenibili che promuovono il riuso e l’uso sostenibile delle risorse.
La presentazione delle iniziative è affidata all’area manager Cecilia Natali. L’idea degli stabilimenti balneari sostenibili piace: Antonio Zampiga spiega che molti bagni sono collegati in rete tra loro, quindi sarebbe facile mettere in pratica questa idea. Lo sostiene anche Nevio Salimbeni: “Una trentina, nella zona di Cervia, hanno già una certificazione che riguarda la sostenibilità”. Il LAB è in fermento, tutti sembrano entusiasti,
Dalla fascia alta, si passa a quella media. Due idee, campagna di comunicazione che mette a disposizione di esercizi commerciali bottiglie per l’uso dell’acqua di rete e il reimpiego delle acque meteoriche e reflue nella realizzazione di “oasi” locali però, secondo le valutazioni di Hera, presentano elementi più critici nella loro fattibilità. Mentre Cecilia sta parlando, colpo di scena! Un ex partecipante del Lab, vedendo le indicazioni nell’edificio dove si sta svolgendo la riunione, entra in sala. “Non ho potuto fare a meno di tornare a salutare”, racconta, prima di scambiare baci e abbracci con alcuni componenti del nuovo gruppo. Dopo questa piacevole interruzione, si torna a valutare. Altra idea è quella di mette in relazione i giovani studenti con le imprese locali e punta a divulgare tra le nuove generazioni la cultura di impresa nell’era dell’economia 4.0., non molto collegata al business di Hera anche se fattibile. Per il packaging sostenibile, invece, è stato rilevato il problema di trovare imprese e esponenti del mondo accademico in grado di sostenere il progetto.
L’ultimo gruppo di idee è quello che Hera ha valutato come “basse”. Una di queste, il ritiro in bici di oggetti da riparare, comunque riscuote un ampio sostegno da parte del LAB. Zampiga suggerisce di coinvolgere le associazioni sportive, “sarebbe grandioso: loro si allenano e allo stesso tempo contribuiscono al riuso”. Purtroppo, invece, è difficilmente realizzabile. Le fontanelle da istallare in centro, infine, sono vincolate al consenso dell’Amministrazione Comunale, mentre le tovagliette informative hanno un basso livello di innovatività.
A questo punto, la palla passa da Hera ai partecipanti del LAB. L’azienda ha indicato punti di forza e debolezza di tutti i progetti. Adesso, il gruppo è chiamato a votare. Carlo richiama l’attenzione dei partecipanti, spiegando che tutti possono chiedere di sostenere una delle idee.
Per Serena Righi il riuso di piccoli elettrodomestici è il progetto migliore, “il più completo”. Marianna Panebarco sostiene invece i contenitori per il recupero di scarti alimentari: “un piccolo gesto che vale molto”. Le tematiche più importanti per Nevio Salimbeni sono quelle affrontate dai contenitori per il recupero di scarti alimentari e dal recupero della plastica in mare. Le opinioni sono tante, ma il tempo stringe e bisogna arrivare ad una scelta. Ecco che, allora, fogli alla mano, tutti esprimono la loro preferenza e consegnano. Dopo una decina di minuti per il controllo da parte del team di Hera, il tempo di una brevissima pausa caffè per i partecipanti, arriva il verdetto. Contenitori per il recupero di scarti alimentari, raccolta degli olii esausti vegetali, raccolta plastica in mare, punti di raccolta differenziata presso le GDO, bottiglie d’acqua per l’uso dell’acqua di rete e centro di riuso hanno preso i voti migliori. Dunque, c’è piena condivisione delle precedenti valutazioni di Hera. Il LAB guarda soddisfatto lo schermo dove sono apparsi i risultati. Si chiudono i blocchi degli appunti e non rimane che andare a casa a studiare nel dettaglio le idee. Per arrivare preparati all’ultimo incontro.

02
LUG
lun 2 luglio 2018
Incontro #2 2018 - "Ideare"
16.00 - 16.15
Apertura dei lavori - Cosa abbiamo fatto durante l’incontro #1 e cosa faremo oggi
16.15 - 16.30
La gara dei servizi ambientali a Ravenna
18.30 - 19.15
La generazione di idee - In questa fase si avvierà il processo di generazione delle idee
19.15 - 19.30
Chiusura dei lavori - Cosa abbiamo fatto e cosa faremo al prossimo incontro #3
Idee in circolo
A inizio luglio si studia ancora nel campus ravennate dell’università di Bologna. Non poteva esserci luogo migliore per il terzo incontro di HeraLAB, dal titolo #Ideare. Tra le aule occupate dagli studenti e gli ultimi esami della stagione, i partecipanti del LABoratorio si sono ritrovati per individuare i progetti condivisi su cui avviare i lavori. Assieme a loro, alcuni esperti del Gruppo Hera, che hanno dato il loro contributo e ascoltato con interesse gli interventi del LAB. Cecilia Natali, Area Manager del territorio di Ravenna, ha aperto l’incontro spiegando come si sarebbe svolto il pomeriggio, supportata dalle parole del facilitatore Carlo e accompagnata dai disegni in tempo reale preparati da Monica.
Tre i temi che negli incontri precedenti sono stati considerati prioritari: la gestione dei rifiuti a servizio dell’economia circolare; acqua: risparmio e riuso; qualità e consumo dell’acqua di rete. Vito di Chiaro è il primo a condividere un’idea sul tema “Gestione dei rifiuti a servizio dell’economia circolare” , proponendo di istituire dei punti di raccolta presso la Grande Distribuzione per il recupero degli imballaggi. Neanche il tempo di terminare il suo intervento e squilla un telefono: da Roma si collega in diretta Antonio Zampiga che, non potendo essere presente all’incontro, tiene comunque a dare il suo contributo al LAB. Due sono le sue proposte: una sul recupero della plastica che si trova in mare; una per gli olii esausti. “Per sensibilizzare alla raccolta di olii esausti si potrebbero coinvolgere associazioni o comitati per definire dove collocare i contenitori”.
Propone tutt’altro, invece, Lisa Dradi, che vorrebbe realizzare un centro del riuso dove le organizzazioni locali e i volontari potrebbero creare una rete per dare una seconda vita a oggetti vecchi o inutilizzati. “Bella idea – incalza Mirella Rossi. Sembra quasi che ci siamo parlate poco fa, perché io avrei in mente qualcosa di simile. Il recupero di grandi e piccoli elettrodomestici tramite il coinvolgimenti di istituti professionali”. Non è tutto, perché Dradi propone anche delle tovagliette informative da utilizzare nelle mense per sensibilizzare sull’argomento sostenibilità.
E mentre Zampiga, all’interno di uno smartphone, passa metaforicamente da un partecipante all’altro, si cambia anche argomento. Tocca al tema “Acqua: risparmio e riuso”, per il quale Piera Nobili ha pensato alla realizzazione di oasi locali come parchi, piazze, aree sportive in grado di trattenere le acque meteoriche, in una logica di resilienza urbana.
A un certo punto, Nevio Salimbeni chiede un attimo di attenzione: “Facciamo un applauso ai disegni di Monica? Sono bellissimi”. E tutto il LAB parte con un’ovazione per la disegnatrice. I suoi piccoli capolavori hanno già occupato diversi fogli, perciò si gira pagina e si passa al terzo argomento: “Qualità e consumo dell’acqua di rete”.
Ancora, Dradi ha pensato a una campagna di comunicazione che metta a disposizione degli esercizi commerciali delle bottiglie di vetro personalizzabili che identifichino il negozio come soggetto “green”, attento alla sostenibilità. Dalla voce di Natali arriva poi la proposta di Marianna Panebarco, anche lei assente ma con un’idea che ha voluto comunque condividere: creare un gioco per i giovani che si snoda attraverso due percorsi alternativi. Il primo, descrittivo delle modalità attraverso le quali l’acqua, dalla fonte, arriva al supermercato in bottiglia, il secondo, riguardante le modalità con cui, dalla fonte, l’acqua arriva al rubinetto di casa. L’idea è quella di sensibilizzare in modo divertente sui vantaggi dell’acqua dal rubinetto.
Sono quasi le 19, il lavoro è già stato intenso. Ma serve ancora l’ultimo sforzo. Perciò, si aprono le finestre. Per dare sostegno al LAB si lasciano entrare la luce che filtra tra i pini marittimi, e l’aria frizzante che sembra arrivare direttamente dai lidi. E si parla proprio di fascia costiera e sostenibilità con idee su stabilimenti balneari ecosostenibili e accessibili ai portatori di handicap. Poi, rimane l’argomento innovazione e digitalizzazione, dove si propone un’unica app che riunisca tutte le diverse applicazioni di Hera.
Le tematiche sono finite, così come il tempo a disposizione del LAB. Tutte le idee verranno valutate da Hera e caricate sulla piattaforma a disposizione dei partecipanti. Da questi suggerimenti, a settembre, si lavorerà solo sui più appetibili per creare progetti realizzabili in due anni. Non rimane che cercare una data per il prossimo appuntamento e augurarsi buone vacanze.

16
APR
lun 16 aprile 2018
Incontro #1 2018 - "Conoscere"
16.00 - 16.10
Apertura dei lavori
16.10 - 17.40
Hera risponde alle domande del LAB
17.40 - 18.20
Considerazioni del LAB - La parola ai partecipanti
18.20 - 18.35
Posizionamento dei temi sulla matrice di materialità da parte del LAB
18.35 - 18.50
Condivisione del posizionamento dei temi nella matrice di materialità da parte di Hera
18.50 - 19.05
Ci prepariamo al prossimo incontro. L’utilizzo della piattaforma di HeraLAB
19.05 - 19.15
Conclusioni - Cosa abbiamo fatto e cosa faremo al prossimo incontro #2
19.15
Aperitivo di saluto
LAB Ravenna incontro #1: i temi che contano
In un assolato pomeriggio di metà aprile, tra i banchi della sede ravennate dell’Università di Bologna, a pochi passi dalla tomba di Dante Alighieri, si aggira un gruppo di studenti decisamente fuori corso. Sono i partecipanti di HeraLAB, una sorta di “scuola” dell’engagement territoriale che, dopo la prima edizione partita nel 2013, ha ripreso quest’anno da Ravenna (e, a poche settimane di distanza, Ferrara), con il primo incontro a gennaio, e prevedendone altri quattro fino ad autunno inoltrato. Come da programma, gli “studenti” hanno cambiato sede per il secondo appuntamento, quello dove si sceglieranno definitivamente i temi su cui lavorare. Trovata la sala, anzi, l’aula, preparata per accoglierli, i protagonisti si siedono e così si può iniziare. In poche ore i partecipanti del LAB dovranno dare una priorità ai temi rilevanti per il territorio, su cui concentrarsi per lo sviluppo di nuovi progetti. Per farlo, saranno prima supportati da approfondimenti a cura dei manager di Hera, poi scatterà il voto tramite un’app.
Due sono gli ambiti su cui sono stati chiesti chiarimenti alla fine dell’incontro #0: acqua e ambiente. A rispondere sono Emidio Castelli, Responsabile Acquedotto di Hera, e Andrea Bazzi, Responsabile Area Ravenna dei servizi ambientali di Hera. Il primo, appunto, interviene sull’acqua: manca un po’ la coscienza dei cittadini rispetto alla qualità di questo bene prezioso. «Facciamo tantissimi controlli, molti di più rispetto a quelli richiesti da legge», spiega Castelli. Le parole sono supportate dai numeri che diversi partecipanti si annotano. Dopo aver spiegato come e dove si effettuano questi controlli, è il momento del secondo intervento.
La fascia costiera di Ravenna e Cervia è il focus delle parole di Andrea Bazzi che mostra i dati sulla pulizia e sulla quantità di rifiuti prodotti. Nevio Salimbeni, dirigente CNA Ravenna, interviene subito con una domanda: «C’è un problema di raccolta differenziata tra alberghi e ristoranti, come possiamo risolverlo? Si deve ancora far capire che serve a tutti un comportamento civico». Bazzi ha la risposta pronta. Infatti, Hera negli ultimi anni ha messo in campo diverse attività su questo tema: «Un welcome kit per i turisti, un marchio esposto dalle piadinerie per far capire che sono attente alla raccolta differenziata, interventi nelle scuole. Alcuni suggerimenti arrivati proprio dal LAB». Il tema ambientale anima il gruppo e infatti arriva un altro spunto di riflessione da parte del professor Attilio Rinaldi, presidente della Fondazione Centro Ricerche Marine. «Dobbiamo fare qualcosa per salvaguardare le conchiglie che vengono percepite dalla maggior parte dei turisti come rifiuti. In realtà non lo sono e forse non tutti sanno quanto servano per la pulizia naturale delle spiagge. Occorre fare informazione». Il Responsabile di Hera prende nota, chiarendo che ci potrebbero essere degli interventi mirati alla loro conservazione.
Il confronto tra specialisti e i partecipanti del LAB è stato produttivo, ma ora è il momento di votare. «Avete scaricato tutti l’app?», chiede Carlo Cici, il facilitatore. Alcuni sono già preparati, altri lo fanno in tempo reale, altri ancora si fanno prestare lo smartphone. «Sarà più facile farlo che spiegarlo», commenta Carlo, mentre illustra la matrice di materialità. I partecipanti del LAB dovranno dare un voto a ogni tema identificato come rilevante durante l’incontro #0, per definirne la priorità. La valutazione del LAB sarà poi incrociata con le priorità segnalate da Hera e si definirà così un posizionamento definitivo dei temi.
Prima di passare al voto, c’è tempo per un ultimo giro di tavolo per chiedere informazioni alcuni argomenti: acqua, utenze deboli ed economia circolare sembrano i più papabili. Durante il voto cala il silenzio nell’aula, quasi fosse, appunto, il momento di un compito in classe. Poi scatta la domanda, inevitabile dopo quasi tre ore filate di lavoro: «Pausa?» I pasticcini sul tavolo sono diventati sempre più invitanti, così come il cortile dell’università per prendere un po’ d’aria e godersi il sole. Una volta terminati i conteggi, la matrice è completa e viene mostrata a tutti: “la gestione dei rifiuti a servizio dell’economia circolare”, “qualità e consumo dell’acqua di rete”, “acqua: risparmio e riuso” sono i tre temi prioritari per Hera e per il LAB.
I protagonisti del LAB sembrano soddisfatti del lavoro svolto. L’ultimo momento di concentrazione è per l’introduzione della piattaforma interattiva dove iniziare a proporre le prime idee e i progetti. Infine, prima di salutarsi con un aperitivo, la domanda sul luogo del prossimo incontro. «Dove lo faremo? Attendiamo l’invito da parte di qualcuno di voi», scherza Carlo. Qualcuno lo pensa, qualcuno lo dice sottovoce: il prossimo LAB sarebbe davvero forte organizzarlo in spiaggia.

19
NOV
lun 22 gennaio 2018
Incontro #0 2018 - "Ascoltare"
16.15 - 16.30
Welcome coffee
16.30 - 17.15
Avvio del progetto, presentazione dei membri del LAB e delle regole del gioco
17.15 - 18.30
La definizione dei temi che contano: identificazione in sessioni parallele
18.30 - 19.00
La definizione dei temi che contano: condivisione in plenaria
19.00 - 19.30
Il lato digitale di HeraLAB e prossimi passi
LAB Ravenna incontro #0: “HeraLAB 2018 inizia sotto i riflettori”
Patrimonio Unesco, città che ospita le spoglie di Dante Alighieri, ma anche città natale della piadina che tutto il mondo le invidia. Qui si incrociano una storia che arriva all’impero romano, e la spensieratezza del litorale romagnolo. Non sarà un caso, dunque, che in questo crocevia di cultura e saper-vivere, nel 2013, ha visto la luce il primo HeraLAB, il progetto del Gruppo Hera per avere un filo diretto con i propri stakeholder. E che qui, a gennaio 2018, è partita la nuova edizione del progetto, rimodulato nel regolamento, nel percorso, nei tempi, ma non negli obiettivi di engagement che ne hanno fatto una best practice in Italia e non solo.
E la ri-partenza, quest’anno, è stata davvero in grande stile. Con tanto di telecamere e flash ad accogliere i partecipanti, i 12 componenti del gruppo che si incontrerà cinque volte nei prossimi mesi con un solo obiettivo: sfornare progetti che diventeranno realtà con il contributo di Hera.
COME UNA “PRIMA“ ALLA SCALA
L’atmosfera, in questo pomeriggio di gennaio, è davvero come alla “prima” di un’opera o di un film. I partecipanti si sentono un po’ spaesati dall’assembramento di giornalisti accorsi alla Macina, dove si svolgerà l’incontro “#0”, intitolato “Ascoltare”. La location stessa sembra fatta apposta per un film: un vecchio casolare immerso nella campagna, completamente ristrutturato e riconvertito dal 2004 dall’associazione Letizia in unacasa a disposizione di attività e incontri per disabili minori e non. Lisa Dradi, infatti, fondatrice dell’associazione oltre che membro del LAB, ha simbolicamente aperto le porte di casa agli altri componenti del gruppo, che si aggirano nel grande salone con il camino acceso, piacevolmente stupiti dalla struttura.
Alcuni di loro si fanno intervistare, come Piera Nobili, unica rappresentante del LAB precedente, che ha terminato il suo percorso lo scorso anno, la quale “con molto entusiasmo”, dice, ha deciso di replicare la partecipazione. “Gli esiti del LAB sono stati ottimi – racconta –. C’è stato sempre un ricco confronto e una forte collaborazione tra tutti i componenti”. Non vede l’ora di iniziare Marianna Panebarco, una nuova recluta, che però non vuole svelare i suggerimenti che ha già in mente ai giornalisti: “Preferisco tenermeli in tasca”, sorride, “ma ci sono alcuni temi che mi appassionano di più, da mamma e da donna”. Le sue aspettative? “Credo molto nella magia della creatività che si sprigiona da gruppi trasversali, per cui spero di poter dare vita a progetti interessanti per tutta la comunità”.
INIZIANO I LAVORI
Dopo le interviste, si spengono le telecamere e si aprono i microfoni di Cecilia Natali, Area Manager di Hera che spiega quale sarà il lavoro del LAB. In questa prima fase ci si deve confrontare sui temi che diventeranno il punto di partenza per i futuri progetti. Poi ci si divide in due gruppi che devono confrontarsi sui temi rilevanti per il territorio. Infatti, è il momento di prendere posizione: decidere quali temi tenere in considerazione per ulteriori approfondimenti da parte dei manager delle Business Unit, che arriveranno nel prossimo incontro, e quali invece eliminare. A condurre le danze sono due facilitatori esterni Carlo e Costanza, che cercando di far rompere il ghiaccio ai membri del LAB e spronarli alla condivisione delle idee. La parola “facilitatori” non è mai usata in maniera tanto appropriata quanto in questo caso: “All’inizio non è mai semplice – confida Carlo – perché alcuni arrivano con molte domande, ma non riescono a far valere la propria idea rispetto a quella degli altri componenti. E alla fine non c’è molto tempo a disposizione, si tratta di un’ora in cui concentrarsi per arrivare a una visione comune e condivisa da tutti”.
LE TEMI SUL TAVOLO
I temi discussi, nello specifico, hanno riguardato riuso e risparmio dell’acqua, energie rinnovabili e efficienza energetica così come la sostenibilità dei servizi ambientali nella fascia costiera. Meno interesse invece per tecnologia e digitalizzazione dei servizi, tolto dalle priorità. Una volta finito il primo scambio di opinioni, sono stati nominati due capigruppo, che hanno raccontato a tutti il lavoro svolto. C’è chi prende appunti sul classico block notes, chi si segna degli spunti sullo smartphone, chi ascolta semplicemente. Tutti si sentono come al termine di un esame. Probabilmente, ancora non sanno che avranno presto dei compiti a casa piuttosto importanti, necessari per prepararsi al seguito. Per ora, una volta finito il dibattito, ci si dà appuntamento alla prossima puntata. Si spengono i riflettori. Ma dietro le quinte sono già avviati i lavori per il nuovo ciak.